Da un po’ di tempo provo un grande disagio a rapportarmi ai miei simili. Non sopporto l’aggressività verbale e non di meno quella fisica, la superficialità nei giudizi, l’ignoranza utilizzata come baluardo ed esposta con autocompiacimento, la grettezza morale e l’egoismo. Tutto questo emerge in maniera dirompente nel web ma anche nella nostra vita di tutti i giorni. Il declino culturale del nostro Paese è condiviso, purtroppo, dalla gran parte del mondo occidetale. Ma limitandocia al Nostro, i barbari hanno occupato Roma, ma Odoacre al confronto era un dotto saggio. Da circa trent’anni è iniziata una demolizione sistematica del sapere medio e della cultura. Hanno contribuito fortemente le TV private avviando una rielaborazione dei costumi e dei ruoli a mio avviso disgustosa. Si pensi, per esempio, al ruolo della donna e alla sua immagine nella società. Vi ricordate Drive In, culi e tette in mostra, le veline, letterine, olgettine, e così via nel mercimonio più squallido dell’essere donna. Per non parlare poi delle modalità di confronto, dialogo e contradditorio dei talkschow televisivi, dove la gente si scannava in diretta, padri contro figli, figli contro figli, madri contro figlie, vicini di casa , compaesani etc… Ovviamente tutto falso e artificiale ma che veniva fatto vivere allo spettatore come realtà in diretta. Anche il dibattito politico si era attestato poi sugli stessi canoni, insulti, grida e un parlare sopra all’altro; ripetere ossessivamente la stessa frase mentre l’interlocutore cerca d’articolare un discorso, questo era l’ordine di scuderia e così agivano i “nuovi” politici. Tutto questo poi si è trasferito anche sul web, che ha sdoganato definitamente l’italiota medio, che può così dare sfogo alle sue frustrazioni scatenadosi come “trol” da tastiera.
Dopo questa abbondante semina, ora raccogliamo l’arrogante inciviltà dilagante. Sarebbe interessate capire se questi prodotti culturali così squallidi hanno trovato fortuna perchè sono andati incontro all’esigenza reale di quello che voleva la “massa”, o se sono stati loro stessi a determinare, scientemente, con un accurata operazione di manipolazione della coscenza collettiva, l’imbarbarimento generale. Forse il processo combina tutti e due gli elementi, ma il risultato è comunque devastante.
In conclusione mi sento come il naufrago della canzone dei Police, io metterò dei messaggi in bottiglia, spero di trovare altri naufraghi disposti a condividerli.
F.L.
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